Trapani Calcio(Sorrentino)
Era il 13 gennaio del 2010 e un amico da Trapani mi telefonò dicendomi : “ Ci ha lasciati Sorrentino ! “ . Rimasi incredulo e chiesi se quel cognome fosse legato a Roberto, a quel funambolico n.11 del mio Trapani degli anni settanta, a quel giocatore che era per me e per tanti miei coetanei l’idolo di quella squadra granata.; se quel Sorrentino che ci aveva lasciato era proprio lui ” U Chiovu” così chiamato dai tifosi per il modo incisivo e ficcante delle sue scorribande sulla fascia sinistra, tali da ricordare chiodi piantati dal martello . “ Purtroppo si, Beppino ! “ Quel sogno , quei ricordi calcistici della gioventù si spezzarono all’improvviso. Negli anni nei quali il Trapani calcio cominciava la sua meravigliosa ascesa verso la serie B a gioirne ne sarebbe stato soprattutto lui, Roberto Sorrentino, trapanese d.o.c. . Avevo l’abbonamento al Trapani e Sorrentino ci affascinava ogni domenica con quelle sue sgroppate , con quei suoi dribbling ubriacanti e con quell’esultanza tutta sua in occasione dei tanti gol messi a segno. Talvolta lo si vedeva in centro, e per noi , come accade adesso con Mancosu e soci, era emozionante veder il nostro idolo passeggiare A’ Loggia, ! Erano gli anni dei pantaloni a zampa d’elefante e Roberto incarnava lo spirito di quella gioventù appena uscita dal ’68, desiderosa di affermarsi e di esser protagonista. Allora, tra la fine di un campionato e la ripresa autunnale della nuova stagione, il calcio non ti stancava come accade oggi con le tante e troppe partite . Per i tifosi trapanesi, il torneo estivo di calcio al “Circolo Canottieri” era l’occasione per rivedere i nostri beniamini locali e tra questi non poteva mancare la chioma fluente e lo stile inimitabile di Roberto Sorrentino , mattatore anche su quel campo !
Tralasciando i ricordi personali, è doveroso raccontare qualcosa di lui, per far rivivere i ricordi a chi ha la fortuna di vederlo in campo e a farlo conoscere ai giovani tifosi granata . Roberto Sorrentino nacque il 7 febbraio 1948 a Trapani. Capitano e “bandiera” della squadra granata tra gli anni ’60 e ’70, contribuì a scrivere una piccola, ma comunque significativa parte, della lunga storia di questo glorioso club.
L’ala mancina vestì per sette stagioni la maglia granata, dal ’66 al ’73, collezionando complessivamente 146 presenze (tra serie C e serie D) e realizzando 30 gol, che lo collocano ancora oggi fra i primi dieci marcatori di sempre della storia granata.
Roberto Sorrentino mosse i suoi primi passi calcistici nelle file della Libertas Trapani, facendo tutta la trafila delle giovanili. Già si notavano tutte le sue doti e le sue capacità, le quali gli consentivano di primeggiare sui suoi compagni di squadra. In particolar modo, la sua terrificante velocità, sfruttata grazie alle sue lunghe leve e alla capacità di trattare la sfera di gioco, rappresentavano le sue armi principali.
Proprio in quel periodo il suo professore di educazione fisica, viste le enormi potenzialità atletiche, gli propose di tesserarlo nella propria squadra di atletica, cercando di persuaderlo a lasciare il calcio. Ma l’amore per il pallone era così forte che Roberto non ebbe difficoltà a decidere il tipo di attività agonistica da seguire ! All’età di diciotto anni, venne notato dagli osservatori del Trapani i quali, senza alcun indugio, lo arruolarono nella società granata. Dopo un anno di gavetta nel settore giovanile, venne aggregato alla prima squadra collezionando una presenza. nella stagione 1966-67 e nel campionato seguente 5 presenze e realizzando la prima rete in maglia granata il 23 giugno del 1968 a Taranto nell’incontro perso per 4 a 2.
La stagione 1968-69 vide il Trapani impegnato a risanare la grave situazione finanziaria della società e malgrado ciò la squadra, allenata da Cecco Lamberti, riuscì a disputare un discreto campionato . Dal mese di novembre, Sorrentino conquista il posto da titolare, con 21 presenze realizzando due reti: la prima in assoluto al Provinciale il 1° dicembre nel match vittorioso per 1 a 0 contro il Barletta e la seconda il 23 marzo 1969 a Taranto nell’incontro perso per 2 a 1.
L’ottima stagione da debuttante gli fruttò la riconferma per la stagione 1969-70 che rappresentò per il Trapani un’ annata da dimenticare, conclusasi con l’ultimo posto in classifica e la retrocessione in serie D. In quel campionato, dove alla guida della compagine granata si alternarono quattro allenatori( Zanollo, Camuffo, Andreoli,Castaldi ) , Sorrentino riuscì a fornire sempre prestazioni d’alto livello, scendendo in campo per 35 partite e realizzando 4 reti : Casertana-Trapani 3-1; Avellino-Trapani 2-1 e gonfiando la rete avversaria nelle vittorie interne contro il Barletta(1-0) e Potenza (2-1).
La stagione ’70-’71 doveva rappresentare per il Trapani quella del riscatto per una pronta risalita nei professionisti. Le persistenti difficoltà nella gestione economica della società non aiutarono la squadra alla cui guida venne chiamato mister Dugini. Malgrado ciò , il Trapani lottò per la promozione e concluse il campionato al quinto posto. Per Sorrentino, però, fu la migliore stagione in granata. Roberto aprì le danze del gol proprio al’esordio al “Provinciale” il 20 settembre 1970 realizzando su rigore ( l’unico da lui calciato nel torneo) la rete della vittoria contro il Caltagirone e sempre tra le mura amiche, seppur nel campo neutro di Partinico, nell’ultima giornata , il 23 maggio contro l’Avola (1-0). Da menzionare, in quell’annata strepitosa per l’ala sinistra trapanese, la doppietta messa a segno al Provinciale contro la Leonzio (3-0) il 6 dicembre 1970 per un totale di 12 reti su 32 presenze e la conquista dell’ambito titolo di capocannoniere del girone. Una stagione che suggellò le qualità tecniche di Sorrentino tanto che , dopo la miglior partita da lui disputata e cioè Siracusa – Trapani del 29 novembre, finita per 1-1 grazie ad un suo gol , l’articolo del lunedì del Giornale di Sicilia così riportava: “La prestazione del giovane indiavolato Sorrentino ha giustificato il prezzo del biglietto”.
La tanto attesa promozione in C si concretizzò nella stagione 1971-72 che, come titolò il Giornale di Sicilia il giorno dopo il ritorno dei granata tra i professionisti, fu un ‘ apoteosi ! Il Trapani , risolti i problemi societari elesse come Presidente Giuseppe Ruggirello ( il “Presidentissimo “ ) che da settembre, sostituito dall’ avv.Nicola Liotti, assumerà il titolo onorifico. Il Trapani scontò nelle prime giornate la lunga squalifica del Provinciale a seguito dell’invasione di campo della stagione precedente e soltanto il 14 novembre 1971 tornò a giocare nel proprio stadio. In quell’ occasione, prima della partita contro il Ragusa, il “Presidentissimo” consegnò a Roberto Sorrentino una medaglia a ricordo delle sue 100 presenze in maglia granata. Sotto la guida tecnica dell’esperto Aurelio Bongiovanni , il Trapani dominò il campionato vincendolo con 45 punti, seguito dai cugini marsalesi con 41 . Sorrentino disputò 27 partite e complice tanta sfortuna, travestita da tantissimi pali colpiti, realizzò soltanto sei reti ma tutte decisive. Tra queste, la storica doppietta del 21 maggio 1972. In un “ Provinciale “ gremito di tifosi, la squadra granata battendo per 2 a 1 la Massiminiana con doppietta del “ Chiovu “ conquistò la matematica promozione in serie C.
Stagione 1972-73. Eccoli, ritornano i…problemi societari . Privata della gestione di Ruggirello la società versava in notevoli difficoltà. Alla guida tecnica venne inspiegabilmente designato Eliani, malgrado la splendida promozione conquistata da Bongiovanni.La squadra faticò ad avere costanza di gioco e di risultati e i cambi tecnici con Vitali e Morana consegnarono al Trapani un tranquillo decimo posto a fine stagione. Roberto Sorrentino disputò 25 incontri , realizzando cinque reti e tra queste la doppietta del 21 ottobre contro il Crotone ( 2 .-1 ). Fu la sua ultima stagione di Sorrentino in maglia granata. Nel campionato 1973-74 la società trapanese era alle prese con i consueti problemi finanziari; Chiamato dall’ex allenatore Bongiovanni, Sorrentino si trasferì alla Massiminiana di Catania e contro il suo Trapani giocò nel girone estivo di Coppa Italia realizzando su rigore uno dei due gol degli etnei nella partita persa contro il Trapani il 29 agosto 1973.
La sua carriera continuerà nelle file del Marsala ma Roberto fu sempre amato dai tifosi trapanesi . Al riguardo, emblematico fu un fatto accaduto con i cugini marsalesi di cui proprio Sorrentino fu il protagonista principale. Durante la sua militanza nella squadra lilybetana, sul finire di una stagione nella quale le partite casalinghe sarebbero state determinanti per ottenere la salvezza, Roberto Sorrentino, grazie al suo carisma e alla spiccata personalità chiese il sostegno del tifosi organizzati del Trapani, andandoli a trovare nel loro club assieme al presidente della società azzurra Figuccio. I tifosi marsalesi erano infatti in disaccordo con la propria squadra per gli scarsi risultati conseguiti. ma l’apporto del pubblico serviva e così Sorrentino chiese agli ultras trapanesi di aiutarli. La richiesta fu accolta e proprio il tifo dei trapanesi contribuì alla salvezza degli “odiati” cugini.
Nel 1979 Sorrentino decide di “appendere le scarpe al chiodo”. Per un anno non si allena dedicandosi esclusivamente alla famiglia ed al lavoro in banca ma la passione per il calcio rimane e così quando nel 1981 la squadra trapanese del Ligny, allora in “ Prima Categoria”, gli chiede di giocare, Roberto accetta di offrire ancora la sua classe e la sua passione , considerando però quell’impegno nulla più che uno svago domenicale. Ma dallo svago allo sport impegnativo il passo è breve.
Nel 1982 il Ligny disputa il campionato Interregionale e proprio in quell’anno Roberto Sorrentino, all’età di 34 anni, realizza per la sua nuova squadra due gol “ storici” al suo Trapani. Il primo, nel 3 a 2 che costò l’eliminazione dei granata dalla Coppa Italia e l’altro decisivo nel derby vinto dai nero-arancione in campionato. “ Per me è stata una rivincita, non è che abbia nulla contro il Trapani, tutt’altro! E’ stata una risposta nei confronti di chi nel Trapani mi considerò “ finito “ dichiarò Roberto Sorrentino in un’intervista pubblicata sulla Gazzetta dello Sport. Con il Ligny, Roberto visse una seconda giovinezza, concludendo in bellezza la sua onorata carriera. Pur non disputando più campionati, continuò ad allenarsi privatamente, a giocare di tanto in tanto, a divertirsi e a segnare perché “ U Chiovu “ c’era sempre !
Inaspettatamente, nel 2010, a soli 61 anni Roberto ci lasciò e pochi giorni dopo, la società Trapani Calcio non ricordò con il minuto di raccoglimento quel calciatore trapanese che tanto aveva dato alla compagine della sua città.
La decisione del Comune di Trapani di dedicare a Roberto Sorrentino il campo d’allenamento della squadra granata ha colmato un debito morale verso quel “ragazzo” che da lassù avrà fatto festa con gli angeli quando il 12 maggio 2013 il suo Trapani ha conquistato la serie B che tanto avrebbe meritato anche “ U Chiovu “ !
Grazie Roberto Sorrentino, cuore e bandiera granata !
Beppino Tartaro, 13 gennaio 2014
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