Coltivare un giardino è sempre appagante, ma tra le molteplici specie disponibili, a volte trascuriamo i bonsai. Questi alberi in miniatura, nella filosofia orientale, simboleggiano armonia ed equilibrio interiore. Coltivarli è un passatempo gratificante, senza dubbio, per chiunque.
La loro peculiarità risiede nella possibilità di avere in un piccolo contenitore, una pianta, o meglio, un albero, che in natura raggiungerebbe anche i venti metri. Nel caso del bonsai, infatti, si assiste all’esplosione della natura anche in un piccolo spazio, senza che questa perda la sua bellezza.
Pertanto, l’argomento di oggi sarà proprio questo: cercheremo di capire come coltivare correttamente un bonsai. E quali tecniche utilizzare, anche se siamo dei neofiti, alle prime armi. Quindi, con poca esperienza, ma con grande entusiasmo.
Bonsai: cosa sono?
I bonsai sono alberi coltivati in vaso, mantenuti di dimensioni ridotte. Ciò avviene anche grazie alla potatura periodica di rami e foglie. Con le dovute cure, l’aspetto sarà simile a quello degli alberi normali, grazie anche all’intervento costante sulla crescita, che permette di mantenere le dimensioni adeguate.
In Occidente, i primi bonsai sono apparsi verso l’Ottocento, mentre inizialmente erano diffusi solo in Giappone e nella cultura orientale. Precisamente all’interno dei templi buddisti e nelle dimore delle persone nobili. I bonsai sono diventati famosi, per la prima volta, anche grazie al film Karate Kid.
In ogni caso, iniziare da zero la sua coltivazione non è semplice. È preferibile acquistare un bonsai già formato e farlo crescere. Altrimenti, iniziare da zero, con poca esperienza, non è affatto facile. Nemmeno per chi, con il tempo, ha acquisito le tecniche e le conoscenze necessarie.
Dove conservare un bonsai?
Prima di acquistare un bonsai, è necessario valutare lo spazio disponibile. Si consiglia di avere un luogo con una fonte di luce adeguata. Meglio se vicino a una finestra, o a un metro da essa. Se, in casa, non si trova la soluzione ideale,
allora è meglio optare per un bonsai da esterno. Una pianta che si può tenere in balcone o in terrazza. I bonsai da interno e da esterno sono diversi: i primi necessitano di un clima caldo tutto l’anno, mentre i secondi devono percepire le variazioni climatiche, attraverso le stagioni. Per crescere al meglio.
L’unica precauzione, per le piante da esterno, è quella di ripararle quando le temperature scendono sotto zero, o durante le giornate di vento forte. Per il resto, non ci sono altri problemi di cui preoccuparsi, ma solo godere della loro bellezza.
Quando annaffiarli?
Se il bonsai è già formato, l’irrigazione deve avvenire solo quando il terreno è asciutto. Non esiste una regola precisa, bisogna assecondare le esigenze della pianta. Si controlla la terra, e la si innaffia quando è secca; in estate, si può fare anche una volta al giorno con il caldo.
Inoltre, in commercio, è disponibile un terriccio specifico, che aiuta a capire quando innaffiare il bonsai. Infatti, quando è asciutto, assume un colore molto chiaro, che indica la necessità di irrigare. Infine, per mantenere la giusta umidità, è consigliabile utilizzare un sottovaso con della ghiaia.
Annaffiare il bonsai non deve destare preoccupazioni. L’unica accortezza è che il terreno, al momento dell’irrigazione, non sia ancora umido dalla volta precedente. Per il resto, non ci sono particolari attenzioni da avere, né preoccupazioni eccessive.
Per finire
Concludiamo con la potatura. Si deve intervenire quando i germogli iniziano ad assumere la forma di lunghi rametti. Gli esperti consigliano di farlo quando i fiori hanno dalle sei alle otto foglie. Così da poter dare all’albero la forma desiderata e sempre corretta, e favorirne una crescita sana e adeguata.
I rami da tagliare sono anche i succhioni, ovvero i rami che nascono dal tronco e che non fanno parte del disegno dell’albero. E il gioco è fatto. La coltivazione del bonsai non sarà mai stata così semplice. Alla fine, si otterrà un risultato davvero eccellente.